La storia del cincilla': nome , specie e habitat ...
IL NOME
Durante le conquiste degli europei nei territori del ''Nuovo Mondo'' gli spagnoli videro per la prima volta i cincillà in alcune tribù. In particolare, nella tribù dei Chincha questo animale era molto conosciuto e utilizzato per la sua pelliccia.
Infatti, i Cincillà ricevettero il loro nome dagli Spagnoli che li chiamarono così per via della popolazione dei Chincha ( Cincillà significa “Piccolo Chincha” in Spagnolo. )
Purtroppo per secoli le loro pellicce rimasero grande fonte di ricchezza, perciò ebbe inizio ad una spietata caccia ai cincillà.
Intanto a fine 800 e inizio 900 questi animali diventarono oggetti di studio da parte di alcuni scienziati e così cominciarono ad essere portati in Europa (intorno al 1893).Negli anni tra 800 e 900 alcuni biologi e botanici iniziarono a portare in Europa i primi esemplari di cincillà per allevarli e poterli studiare attentamente. Ma l'impresa fu piuttosto ardua, poiché non era semplice per gli animali adattarsi a nuove temperature e a luoghi completamente diversi dal loro habitat. Inoltre la traversata via mare si rivelò una vera e propria impresa, ma grazie alla determinazione di un giovane botanico i cincillà riuscirono ad arrivare a Londra intorno ai primi anni del Novecento.
Il viaggio fu lungo ed estenuante, ma il ragazzo aveva studiato un ottimo sistema: le gabbie furono posizionate nella stiva con dei grossi blocchi di ghiaccio, lontano dal sole. Questo permise agli animali di sopportare l'intero viaggio, anche se di 30 esemplari furono solo in 12 a sopravvivere. Negli anni seguenti in molti iniziarono ad allevarli, purtroppo però con lo scopo di fabbricare le costosissime pellicce.
Nel 1910 finalmente, Cile, Argentina, Perù e Bolivia emanarono contemporaneamente e di comune accordo un decreto legge che proibiva l'uccisione dei cincillà e la vendita delle loro pelli.
Il cincillà oggi è diventato un pet da compagnia, anche se rispetto ai suoi parenti è un animale molto delicato, infatti necessita di cure ed attenzioni molto più rigorose e precise.
SPECIE
Il cincillà si suddivide in due grandi specie: la Brevicaudata e la Lanigera. La specie Brevicaudata è più grande della Lanigera, molto meno prolifero, orecchie piccole e con orientamento verticale, testa molto grossa e tonda, corpo compatto e coda corta (caratteristica da cui prende il nome la specie).
La specie Lanigera è quella che commercialmente si è più diffusa, perché più prolifera, con orecchie generalmente più grandi e con orientamento più orizzontale, testa più piccola, corpo un po’ meno compatto e di forma un po’ più allungata, coda più lunga.
Durante le conquiste degli europei nei territori del ''Nuovo Mondo'' gli spagnoli videro per la prima volta i cincillà in alcune tribù. In particolare, nella tribù dei Chincha questo animale era molto conosciuto e utilizzato per la sua pelliccia.
Infatti, i Cincillà ricevettero il loro nome dagli Spagnoli che li chiamarono così per via della popolazione dei Chincha ( Cincillà significa “Piccolo Chincha” in Spagnolo. )
Purtroppo per secoli le loro pellicce rimasero grande fonte di ricchezza, perciò ebbe inizio ad una spietata caccia ai cincillà.
Intanto a fine 800 e inizio 900 questi animali diventarono oggetti di studio da parte di alcuni scienziati e così cominciarono ad essere portati in Europa (intorno al 1893).Negli anni tra 800 e 900 alcuni biologi e botanici iniziarono a portare in Europa i primi esemplari di cincillà per allevarli e poterli studiare attentamente. Ma l'impresa fu piuttosto ardua, poiché non era semplice per gli animali adattarsi a nuove temperature e a luoghi completamente diversi dal loro habitat. Inoltre la traversata via mare si rivelò una vera e propria impresa, ma grazie alla determinazione di un giovane botanico i cincillà riuscirono ad arrivare a Londra intorno ai primi anni del Novecento.
Il viaggio fu lungo ed estenuante, ma il ragazzo aveva studiato un ottimo sistema: le gabbie furono posizionate nella stiva con dei grossi blocchi di ghiaccio, lontano dal sole. Questo permise agli animali di sopportare l'intero viaggio, anche se di 30 esemplari furono solo in 12 a sopravvivere. Negli anni seguenti in molti iniziarono ad allevarli, purtroppo però con lo scopo di fabbricare le costosissime pellicce.
Nel 1910 finalmente, Cile, Argentina, Perù e Bolivia emanarono contemporaneamente e di comune accordo un decreto legge che proibiva l'uccisione dei cincillà e la vendita delle loro pelli.
Il cincillà oggi è diventato un pet da compagnia, anche se rispetto ai suoi parenti è un animale molto delicato, infatti necessita di cure ed attenzioni molto più rigorose e precise.
SPECIE
Il cincillà si suddivide in due grandi specie: la Brevicaudata e la Lanigera. La specie Brevicaudata è più grande della Lanigera, molto meno prolifero, orecchie piccole e con orientamento verticale, testa molto grossa e tonda, corpo compatto e coda corta (caratteristica da cui prende il nome la specie).
La specie Lanigera è quella che commercialmente si è più diffusa, perché più prolifera, con orecchie generalmente più grandi e con orientamento più orizzontale, testa più piccola, corpo un po’ meno compatto e di forma un po’ più allungata, coda più lunga.
La specie Lanigera si suddivide in tre tipi: il La Plata, il Costina e il Raton (o Real). Il La Plata è di una conformazione fisica più grande rispetto agli altri due tipi del Lanigera, in pratica è quello che più di tutti si avvicina alle caratteristiche della specie Brevicaudata.
Il tipo Costina ha una conformazione contraria al La Plata, quindi orecchie lunghe, muso appuntito (simile al topo), corpo di forma allungata e spalle strette e si nota molto la curvatura della schiena se visto di profilo.
Il Real ha caratteristiche simili al La Plata e pare abbia rischiato l’estinzione durante la loro caccia agli inizi del 1900: qualcuno ha avvistato piccole colonie di cincillà Real nelle riserve naturali del Sud America.
I cincillà Costina furono avvistati esclusivamente nelle zone più pianeggianti dell’America del Sud, mentre il La Plata nelle zone più alte della catena Andina. Proprio perché il Costina viveva nelle zone meno fredde, ha una pelliccia molto meno folta e pelo più corto, padiglioni auricolari più grandi per dissipare calore, contrariamente al La Plata ha orecchie più piccole e corpo compatto, pelo più lungo e denso: caratteristiche per trattenere di più il calore del proprio corpo. In natura il cincillà lanigera non esiste, eccetto in una piccola oasi nel Nord del Cile che si occupa di salvaguardare alcuni esemplari ancora allo stato brado. Ancora oggi il cincillà lanigera e il cincillà brevicaudata sono nella lista degli animali in via d'estinzione.
Il tipo Costina ha una conformazione contraria al La Plata, quindi orecchie lunghe, muso appuntito (simile al topo), corpo di forma allungata e spalle strette e si nota molto la curvatura della schiena se visto di profilo.
Il Real ha caratteristiche simili al La Plata e pare abbia rischiato l’estinzione durante la loro caccia agli inizi del 1900: qualcuno ha avvistato piccole colonie di cincillà Real nelle riserve naturali del Sud America.
I cincillà Costina furono avvistati esclusivamente nelle zone più pianeggianti dell’America del Sud, mentre il La Plata nelle zone più alte della catena Andina. Proprio perché il Costina viveva nelle zone meno fredde, ha una pelliccia molto meno folta e pelo più corto, padiglioni auricolari più grandi per dissipare calore, contrariamente al La Plata ha orecchie più piccole e corpo compatto, pelo più lungo e denso: caratteristiche per trattenere di più il calore del proprio corpo. In natura il cincillà lanigera non esiste, eccetto in una piccola oasi nel Nord del Cile che si occupa di salvaguardare alcuni esemplari ancora allo stato brado. Ancora oggi il cincillà lanigera e il cincillà brevicaudata sono nella lista degli animali in via d'estinzione.
HABITAT
Il cincillà è un roditore originario del Sud America, il suo habitat originario si può circoscrivere ad una porzione del Gruppo Montuoso delle Ande ed arriva sino alla costa orientale del Sud America. E' lungo circa seicento miglia e si estende per duecento miglia di larghezza. Quest'area copre parti di 4 differenti paesi: Perù, Bolivia Cile e Argentina. Su tali altipiani, tra i 1000 e i 4000 metri, i territori sono molto aridi, spesso la sola fonte di acqua è la rugiada , la vegetazione è scarsa e l'escursione termica molto elevata.
Il cincillà infatti si nutre di arbusti o radici, poveri d'acqua e sostanze nutritive.
Grazie al terreno secco e polveroso mantiene il pelo pulito rotolandosi tra le polveri.
I loro rifugi sono le grandi rocce dove stanno al riparo dai predatori.
Questo clima così ostile ha fatto sì che il cincillà sviluppasse delle caratteristiche particolari per sopravvivere: orecchie grandi per disperdere il calore, udito molto sensibile, pelliccia folta per proteggersi dal freddo e un intestino davvero particolare.
Il cincillà è un roditore originario del Sud America, il suo habitat originario si può circoscrivere ad una porzione del Gruppo Montuoso delle Ande ed arriva sino alla costa orientale del Sud America. E' lungo circa seicento miglia e si estende per duecento miglia di larghezza. Quest'area copre parti di 4 differenti paesi: Perù, Bolivia Cile e Argentina. Su tali altipiani, tra i 1000 e i 4000 metri, i territori sono molto aridi, spesso la sola fonte di acqua è la rugiada , la vegetazione è scarsa e l'escursione termica molto elevata.
Il cincillà infatti si nutre di arbusti o radici, poveri d'acqua e sostanze nutritive.
Grazie al terreno secco e polveroso mantiene il pelo pulito rotolandosi tra le polveri.
I loro rifugi sono le grandi rocce dove stanno al riparo dai predatori.
Questo clima così ostile ha fatto sì che il cincillà sviluppasse delle caratteristiche particolari per sopravvivere: orecchie grandi per disperdere il calore, udito molto sensibile, pelliccia folta per proteggersi dal freddo e un intestino davvero particolare.
La Viscaccia , un roditore appartenente alla stessa famiglia del cincillà ( Chinchillidae) nel suo habitat naturale.
I primi cincilla' domestici: la storia del Signor Chapman
Se oggi possediamo dei cincillà, il merito è del signor Mathias F. Chapman. Molti dei cincillà domestici di quelli che possediamo sono discendenti del suo gruppo originario.
Questa è la storia di un uomo che ha addomesticato il cincillà. Il cincillà non era conosciuto al di fuori del suo territorio naturale in Sud America (Ande) fino al 1500, quando gli spagnoli conquistarono gli indiani Chincha. Da allora i Cincillà furono esportati in Europa e la loro pelliccia, ben presto, guadagnò popolarità. Durante il 1700 e il 1800, molti cacciatori furono coinvolti per decimare le colonie cincillà selvatici rimasti. Nel 1899, il "Chinchilla King" (pellicceria) di Richard Glick, di Leipzig, in Germania, gestì più di 300.000 pelli. Tra il 1900 e 1901 si stima che oltre un milione di cincillà rimasero intrappolati e le loro pelli furono spedite in Europa. Infine, con il cincillà quasi estinto, i governi sudamericani approvarono leggi che proibivano la cattura e l'uccisione dei cincillà. Mathias F. Chapman stava lavorando come ingegnere minerario per la ''Anaconda Copper'' in Cile nel 1918. Un giorno un cileno indiano portò un cincillà che aveva catturato al campo dell'ingegnere in un barattolo di latta per venderlo. Chapman comprò il cincillà e divenne sempre più interessato a questo piccolo animale. Dalle sue esperienze con questo cincillà sviluppò un piano per ottenere altri esemplari e trasportarli verso gli Stati Uniti. In origine, il suo pensiero fu quello di allevare cincillà come animali domestici, ma più tardi concepì anche l'idea di riprodurre il cincillà in cattività. Nel 1919, il signor Chapman si recò tra le Ande con lo scopo di catturare il maggior numero possibile di cincillà, ma l'impresa fu tutt'altro che facile. I suoi 23 cacciatori portarono un minor numero di cincillà del previsto, così l'uomo intensificò i suoi piani e furono svolte molte più escursioni sul campo. Le condizioni di vita erano primitive: le forniture dovevano essere trasportati per lunghe distanze e gli accampamenti erano provvisti di appena il necessario per sopravvivere. La ricerca si svolse negli anni tra il 1919 e il 1922, lungo vaste aree anche nei territori del Perù. Un giorno uno dei cacciatori portò al signor Chapman un cincillà , riferendo di aver perso quattro settimane per tornare da dove era stato catturato l'animale. Il cincillà viaggiò in groppa all' asino in un contenitore fatto di latta. Era stato nutrito, ma non gli era stata data dell'acqua, in quanto gli indiani credevano che non bevesse, vista l'altitudine in cui vivessero. Ci sono voluti tre anni affinché Chapman acquisì solo undici cincillà degni di allevamento. Non si sa quanti erano di tipo Costina e quanti erano di tipo La plata, ma è chiaro che gli undici cincillà erano di diversi tipi provenienti da aree diverse. Di questi undici cincillà, solo tre erano femmine. Da quel momento Chapman iniziò il suo progetto di lavoro, e a poco a poco scese dalle montagne con la sua preziosa collezione. Il viaggio durò a lungo e fu suddiviso in diverse fasi, in cui erano previsti alcuni giorni di sosta per dare agli animali la possibilità di adattarsi al cambiamento di altitudine. I cincillà viaggiavano in grandi gabbie di legno che Chapman aveva appositamente costruito. Furono riparati dal sole diretto e, quando necessario, raffreddati con del ghiaccio. Grazie alle cure dell'uomo, tutti gli undici cincillà arrivarono a valle vivi. Ma una volta arrivati, si presentò un grosso problema: ottenere il permesso per portare in California gli undici esemplari catturati. Chapman si diede molto da fare per acquisire il permesso che gli consentiva di portare i suoi cincillà negli Stati Uniti. In un primo momento, gli fu negato di spostare i cincillà fuori del Cile. Ma grazie alla sua perseveranza riuscì a guadagnarsi il permesso dal governo cileno. Una volta ricevuto il consenso, i cincillà sono furono trasportati via ferrovia fino alla costa. Da lì viaggiarono attraverso il piroscafo sino in Callao, dove Chapman e sua moglie, insieme agli undici cincillà salirono a bordo del cargo giapponese Hanyu Maru, per il loro viaggio a San Pedro, in California. Quando arrivarono a San Pedro il 22 febbraio 1923, i Chapman sbarcarono con dodici cincillà. Uno morì durante il viaggio, ma nel frattempo, nacquero due cuccioli. I dodici cincillà soggiornarono brevemente a Los Angeles, fino al termine della costruzione di un primo allevamento, nel deserto di Tehachapi, California. Mr. Chapman ebbe subito diversi problemi. Inizialmente l'acqua fu contaminata e portarne dell'altra in mezzo al deserto da altre zone fu un'impresa complessa, ma il suo forte carattere gli permise di riuscire nel suo scopo. In un secondo momento però subì un furto di quasi metà dei suoi esemplari. Nonostante le delusioni e le perdite, il signor Chapman si trasferì di nuovo alla zona di Los Angeles con l'intenzione di ricostruire lì un habitat simile a quello dei cincillà in natura. Nel nuovo allevamento vennero costruiti due capannoni, suddivisi in una serie di stanze grandi 6m x 8m. Ognuna di essere possedeva circa 2m di habitat all'aperto, rivestito con della rete, mentre i restanti 4 furono costruiti con dei mattoni per creare un ambiente riparato e sicuro. Sopra il soffitto vi era uno spazio (in modo che potesse circolare l'aria) di 12 cm, coperto da uno spesso tetto isolante. Inoltre i cincillà all'interno dei loro habitat avevano anche una grossa struttura quadrata in legno (appositamente fatta costruire per ognuno di loro) che faceva da nido, in cui potersi rifugiare. Il signor Chapman, non badò mai a spese, il suo obiettivo fu sempre quello di tenere al meglio i suoi animali. Fu solo grazie al suo ingegno e alla sua perseveranza nel raggiungere i propri obiettivi che riuscì a portare a termine il suo progetto di lavoro. Morì il 26 dicembre 1934. Pete era uno degli esemplari che il signor Chapman era riuscito ad addomesticare più degli altri con il quale passava molto tempo. Alcuni degli originali undici cincillà, dopo la sua morte, sopravvissero ancora a lungo. Uno dei suoi animali visse per circa 22 anni. La sua età esatta non fu possibile stabilirla con precisione, poiché era nato in natura. Il cincillà fu soprannominato Old Hoff. |
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La vita con l'uomo oggi...
Nonostante le disavventure passate, il cincillà è riuscito ad adattarsi a vivere con l'uomo,
infatti sono sempre di più le persone che lo possiedono in casa come pet. E' un animale molto curioso , capace di arrivare nei posti più impensabili, adora rosicchiare, nascondersi e sgambettare per casa magari facendo acrobazie tra le pareti. Ma tutto questo solo di sera, perché essendo un animale crepuscolare passerà gran parte del giorno a dormire , sbadigliare e stiracchiarsi.
Non ama farsi accarezzare o stare in braccio, infatti deciderà solo lui se salire addosso al padrone o concedersi qualche grattino.
Gradisce la compagnia dell'uomo, ma ha bisogno di avere almeno un altro suo esemplare in gabbia con cui vivere. La coppia può essere formata da due maschi o da due femmine, non è necessario che gli esemplari siano di sesso opposto. Il cincillà si abitua ai rumori di casa, ma è preferibile tenerlo in una stanza poco frequentata, dove può passare la giornata in serenità. La stanza dovrà essere situata il più possibile lontano da rumori, odori, mobili, piante , cavi, correnti d'aria e luce solare diretta.
infatti sono sempre di più le persone che lo possiedono in casa come pet. E' un animale molto curioso , capace di arrivare nei posti più impensabili, adora rosicchiare, nascondersi e sgambettare per casa magari facendo acrobazie tra le pareti. Ma tutto questo solo di sera, perché essendo un animale crepuscolare passerà gran parte del giorno a dormire , sbadigliare e stiracchiarsi.
Non ama farsi accarezzare o stare in braccio, infatti deciderà solo lui se salire addosso al padrone o concedersi qualche grattino.
Gradisce la compagnia dell'uomo, ma ha bisogno di avere almeno un altro suo esemplare in gabbia con cui vivere. La coppia può essere formata da due maschi o da due femmine, non è necessario che gli esemplari siano di sesso opposto. Il cincillà si abitua ai rumori di casa, ma è preferibile tenerlo in una stanza poco frequentata, dove può passare la giornata in serenità. La stanza dovrà essere situata il più possibile lontano da rumori, odori, mobili, piante , cavi, correnti d'aria e luce solare diretta.
A differenza degli altri roditori è un animale molto delicato, necessita di cure e attenzioni particolari ed è molto longevo , può vivere sino a 20 anni. Per questi motivi, prima di prendere una decisione è fondamentale documentarsi al meglio su quali sono le sue esigenze, e valutare se si possiedono realmente tutti i requisiti fondamentali. Il cincillà può essere adottato tramite associazioni (ovviamente con dei vincoli e condizioni ben precise) oppure acquistato, ma attenzione ai negozi perché nella maggior parte dei casi approfittano delle scarse conoscenze del cliente, rifilando i propri prodotti nonostante non siano idonei o compatibili con i cincillà.
Caratteristiche e comportamenti
Il cincillà appartiene alla famiglia dei chinchillidae. E' un agile ed abile saltatore, energico e curioso.
La sua struttura ossea molto leggere e flessibile gli permette di muoversi velocemente e di compiere parecchi movimenti in frazioni di secondi. E' lungo circa 25-30 cm.
La sua struttura ossea molto leggere e flessibile gli permette di muoversi velocemente e di compiere parecchi movimenti in frazioni di secondi. E' lungo circa 25-30 cm.
La pelliccia si presenta folta e molto soffice (con circa 60 peli per follicolo) e può essere di diversi colori (nei nostri cincillà da compagnia) . In genere la maggior parte degli esemplari ha il manto più scuro sul dorso che schiarisce sui fianchi per poi diventare bianco sulla pancia, ma questo verrà constatato in base alla mutazione. Soffiando tra il pelo noteremo che il loro manto possiede tre strati diversi di colore di cui parleremo nella sezione ''Genetica e Mutazioni'', poiché la differenza tra le varie mutazioni viene determinata proprio da tali piccole sfumature della pelliccia.
La superficie della loro pelle è di un rosa chiaro e deve essere liscia al tatto. Se notiamo piccoli rigonfiamenti, mancanze di pelo, o superfici ruvide c'è sicuramente qualcosa che non va. La pelle del cincillà è produce un olio che serve da protezione contro i parassiti (anche se in casa difficilmente saranno soggetti a quest'ultimi). Questo sebo però deve essere regolarizzato dal bagno di sabbia: una pelliccia troppo unta non è un indice di salute, ma attenzione a non esagerare nemmeno con i bagnetti che potrebbero provocare l'effetto contrario, ovvero disidratare ed irritare la pelle, 1-2 bagni al giorno sono sufficienti per rendere il pelo asciutto nel modo corretto.
La superficie della loro pelle è di un rosa chiaro e deve essere liscia al tatto. Se notiamo piccoli rigonfiamenti, mancanze di pelo, o superfici ruvide c'è sicuramente qualcosa che non va. La pelle del cincillà è produce un olio che serve da protezione contro i parassiti (anche se in casa difficilmente saranno soggetti a quest'ultimi). Questo sebo però deve essere regolarizzato dal bagno di sabbia: una pelliccia troppo unta non è un indice di salute, ma attenzione a non esagerare nemmeno con i bagnetti che potrebbero provocare l'effetto contrario, ovvero disidratare ed irritare la pelle, 1-2 bagni al giorno sono sufficienti per rendere il pelo asciutto nel modo corretto.
Gli occhi dei cincillà sono tondi, luminosi e brillanti. Possono essere di vari colori rossi,blu o neri ma il colore deve essere sempre ben definito e omogeneo, anche se attorno alla pupilla possono avere piccole differenze cromatiche in base alla mutazione che abbiamo di fronte. Quando il cincillà è in salute la pelliccia attorno l'occhio, il naso e la bocca è ben asciutta e omogenea. Mancanze di pelo, sbavature, lacrimazione sono campanelli d'allarme. Attenzione a non sottovalutare mai tali sintomi.
Il cincillà per natura non ha una vista sviluppata, per tale motivo è ipersensibile a rumori e movimenti circostanti.
Il cincillà per natura non ha una vista sviluppata, per tale motivo è ipersensibile a rumori e movimenti circostanti.
Le orecchie del cincillà sono molto grandi, hanno una forma più rotonda nei La Plata e più ''a punta'' nei Costina. L'udito è molto sviluppato infatti riescono a percepire molti suoni anche a lunghe distanze. La pelliccia non è folta ma è comunque presente. La superficie è liscia e morbida, senza rilievi o altre irregolarità. Possono però facilmente screpolarsi con bagni di sabbia frequenti.
L'orecchio è anche un punto del corpo utilizzato per dissipare il calore: infatti in estate potrebbe capitare che le loro orecchie diventino più rosse o rosate, proprio perché in cincillà sta cercando di abbassare la temperatura corporea.
Solitamente la posizione ''normale'' delle orecchie è rivolte verso i lati con una lieve tendenza in avanti. Mentre se il cincillà è in fase di riposo potrebbe piegarle all'indietro (capita più spesso in inverno per evitare la dispersione del calore).
Le orecchie si presentano di colore omogeneo leggermente rosato alla base, ma come per tutte le altre caratteristiche cambiano in base alla mutazione.
L'orecchio è anche un punto del corpo utilizzato per dissipare il calore: infatti in estate potrebbe capitare che le loro orecchie diventino più rosse o rosate, proprio perché in cincillà sta cercando di abbassare la temperatura corporea.
Solitamente la posizione ''normale'' delle orecchie è rivolte verso i lati con una lieve tendenza in avanti. Mentre se il cincillà è in fase di riposo potrebbe piegarle all'indietro (capita più spesso in inverno per evitare la dispersione del calore).
Le orecchie si presentano di colore omogeneo leggermente rosato alla base, ma come per tutte le altre caratteristiche cambiano in base alla mutazione.
Le zampe anteriori possiedono 4 dita che permettono al cincillà ( a differenza di tutti gli altri roditori) di afferrare il cibo e altri oggetti. Sono molto corte rispetto alle posteriori, questo per permettere al cincillà di spostarsi agilmente tra le rocce ed essere sicuro di avere basi di ''appoggio'' solide durante le sue acrobazie. Sono molto fragili e corrono il rischio di incastrarsi facilmente.
Tutte e 4 le zampe sono ricoperte da uno strato di pelliccia meno folta. Sotto la pelliccia, in ognuna delle dita ci sono delle piccolissime unghie.
Le zampe posteriori sono più lunghe e possiedono 3 dita, questo per permettere al cincillà di darsi una forte spinta e compiere salti e scatti velocissimi. Per via delle sue lunghe zampe il cincillà ha un modo di camminare buffo.
I cuscinetti delle zampe posteriori, essendo spesso la base di appoggio di tutto il corpo, sono molto soggetti ad irritazioni, per questo si consiglia di avere una gabbia con delle superfici lisce e non delle griglie o superfici irregolari.
Tutte e 4 le zampe sono ricoperte da uno strato di pelliccia meno folta. Sotto la pelliccia, in ognuna delle dita ci sono delle piccolissime unghie.
Le zampe posteriori sono più lunghe e possiedono 3 dita, questo per permettere al cincillà di darsi una forte spinta e compiere salti e scatti velocissimi. Per via delle sue lunghe zampe il cincillà ha un modo di camminare buffo.
I cuscinetti delle zampe posteriori, essendo spesso la base di appoggio di tutto il corpo, sono molto soggetti ad irritazioni, per questo si consiglia di avere una gabbia con delle superfici lisce e non delle griglie o superfici irregolari.
La coda si presenta in posizione semi curva, con peli molto più duri e lunghi rispetto alla pelliccia. E' molto soggetta a micosi perché facilmente a contatto con le superfici.
Il cincillà utilizza spesso la coda per stare in equilibrio quando il corpo si trova in situazioni non stabili, infatti a volte potremmo vedere il nostro amico farla ''roteare'' o muoverla su e giù per stare in equilibrio su una superficie di dimensioni ridotte.
Il cincillà a volte ''scodinzola'' emettendo un verso. Questo comportamento fa parte del loro linguaggio, anche se ancora non è chiaro il significato.
Il cincillà utilizza spesso la coda per stare in equilibrio quando il corpo si trova in situazioni non stabili, infatti a volte potremmo vedere il nostro amico farla ''roteare'' o muoverla su e giù per stare in equilibrio su una superficie di dimensioni ridotte.
Il cincillà a volte ''scodinzola'' emettendo un verso. Questo comportamento fa parte del loro linguaggio, anche se ancora non è chiaro il significato.
I denti dei cincillà sono in totale 20 di cui 16 molari e 4 incisivi. I molari sono addetti a masticare il cibo mentre gli incisivi vengono utilizzati per prendere cibo o altri oggetti e rosicchiare. Il corretto posizionamento tra i molari superiori e inferiori garantisce la naturale limatura dei denti durante la masticazione.
Su ogni dente il cincillà possiede uno strato di smalto composto da ferro,fosforo calcio e altri minerali, che danno ai denti questa colorazione arancione/giallo scuro. Se i denti sono giallo chiaro o bianchi c'è sicuramente un problema; in genere le principali cause sono un'alimentazione scorretta o mancanza di minerali nella dieta.
In caso di eccessiva crescita invece si va incontro alla ''malocclusione'' causato dal disallineamento dei denti che purtroppo crescono a dismisura impedendo al cincillà di nutrirsi. In questi casi bisogna intervenire subito per risolvere il problema.
Su ogni dente il cincillà possiede uno strato di smalto composto da ferro,fosforo calcio e altri minerali, che danno ai denti questa colorazione arancione/giallo scuro. Se i denti sono giallo chiaro o bianchi c'è sicuramente un problema; in genere le principali cause sono un'alimentazione scorretta o mancanza di minerali nella dieta.
In caso di eccessiva crescita invece si va incontro alla ''malocclusione'' causato dal disallineamento dei denti che purtroppo crescono a dismisura impedendo al cincillà di nutrirsi. In questi casi bisogna intervenire subito per risolvere il problema.
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